A Torino da tre giorni, più che la tanto decantata Primavera Digitale, c'è un caldo che sembra Pechino durante le scorse Olimpiadi o più semplicemente la mia Terracina in un'estate qualunque. E all'improvviso, stamane, arriva la pioggia e 15 gradi in meno. Marzo è pazzo. Maggio è peggio. Rime da serie B (come il mio Toro che ieri ha vissuto l'inverno pescarese... ma questa è davvero un'altra storia).
Al Salone del Libro di Torino il clima, invece, e' ferragostano festaiolo andante.
Non c'è aria di crisi (o almeno non ne parlano scrittori, giornalisti, critici, politici), di esodati, di Spread, di Tav.
Almeno dentro al Lingotto. Fuori c'è clima di guerriglia. Poliziotti in assetto antisommossa (e qui rubo una battuta dell'editore Andrea Giannasi: "Se un poliziotto leggesse un libro... non
farebbe il poliziotto!"... con tutto il rispetto per quei ragazzi che per uno stipnedio misero rischiano la vita tutti i giorni) aspettando i cattivissimi e temibilissimi vecchietti No Tav a cui
stanno espropiando le case per fare un utilissimo treno Torino-Lione che ridurrà di ben 40 minuti il viaggio... chi di noi non sente l'esigenza di andare a Lione risparmiando 40
minuti?.
Ma gli ordini son ordini, si sa.
Tant'è...
No Cris.
No Tav.
No Spread.
Ma a Torino oltre alla Primavera Digitale tira una bella ventata di Primavera Terracinese: oltre al sottoscritto, in veste sia di autore (presentato ufficialmente IL SOLITARIO, terzo romanzo ma quarto titolo: aggiungete una dose cospicua di Best Director e verrà fuori un DOPPIO KUBRICK coi fiocchi) che di Direttore Artistico del Terracina Book Festival, realtà ormai diventata di portata nazionale (Conferenza Stampa di presentazione al Salone Internazionale...), ci sono tante altre persone che gravitano intorno al pianeta cultura terracinese che in molti, ahimè, non considerano neanche un satellite.
Marzia Pacella, la vincitrice del secondo conorso letterario SI SCRIVE TERRACINA ha passato tre splendidi giorni fra conferenze e autori.
Anche Giuseppe Moscarello, autore di due racconti presenti in entrambe le antologie (e quest'anno ha anche sfiorato di pochissimo il Premio Speciale alla Terracinesità "Genesio Cittarelli" andato poi a Claudio Marzullo) sta assaporando l'immensità del Salone che si colora un po' anche di quella città che ama tanto e che dimostra, sottolineo dimostra, di amare tanto.
Anche il giovane regista Enrico Tribuzio ci ha onorato della sua presenza, lasciando per un giorno il suo posto nel dietro le quinte di Mamma Rai.
C'è poi la "presenza spirituale" di Fabio Arduini, presente col suo primo libro di racconti SCORIE, ma anche con la presenza per il secondo anno consecutivo nel cartellone (quest'anno ricchissimo) del TBF che si svolgerà il 14-15-16 Settembre. Il giovanissimo e talentuoso scrittore terracinese quest'anno pubblicherà un interessante saggio sulla storia della Cattedrale di San Cesareo.
Infine, vi racconto anche del 50 % di sangue terracinese che scorre nelle vene di Irene Chinappi, giornalista, attrice, organizzatrice del TBF, autrice di programmi tv e radio ecc. Ma questo lo fa al 100%.
Poi ci sarebbe la cittadinanza per meriti culturali all'Editore Andrea Giannasi... ma questa la racconterò un'altra volta.
Prima vera Primavere. Terracinese.
E a chi non ci crede... che possa piovere per sempre!