Delirio trenitalesco, direte voi.
Può darsi, non so a chi, ma può darsi (basta che si fa pagare!)
Ore di treno (no tre ore, magari!), ritardi inconcepibili (che poi se c'è un ritardo il rischio di concepimento è altissimo), giri dello stivale che uno capisce che i progettisti non hanno mai preso in mano una riga e tirato fra Roma e Torino (oppure hanno preso una riga e tirato ma si sono sbaLLati, come direbbero i cinesi).
Fatto sta che per la Cultura si fa questo ed altro.
Per il Terracina Book Festival 2013 i sacrifici si compiono.
Si resiste.
Per esistere.
Domani inzia il Salone Internazionale del Libro di Torino.
Ma oggi noi saremo già a lavoro con Andrea Giannasi e Gianluca Pitari.
Un'anteprima, anche se mi sa tanto di ripetizione, Ante e Prima...
Pre resistendo, pre esistendo.