Sbuffi di Pennacchi piccoli, piccoli
Partiamo dal principio che essere uno scrittore, volendo anche bravo, non ti dà il diritto di essere arrogante.
Partiamo anche dal principio che nessuno ha il diritto di essere arrogante. A prescindere, direbbe Totò.
Partiamo anche che se vinci lo Strega non sei per forza un mago.
Ok. Partiti.
Alcuni avranno capito che sto parlando di Antonio Pennacchi, ex operaio, ex msi, ex pci, ex colono, attuale scrittore.
Quando si è trattato di parlarne bene l'ho fatto (leggete http://scrittoripericolosi.over-blog.it/article-gargarismi-apparizioni-mariane-e-l-incatalogabile-pennacchi-62525051.html oppure http://scrittoripericolosi.over-blog.it/article-37-pagine-valgono-bene-una-messa-o-de-rerum-62204733.html ). Ma quando ne devo parlare male, e a ragione, non mi tiro di certo indietro.
Salone del Libro di Torino. La giornalista Irene Chinappi, in coda come tutti gli altri colleghi, arrivato il suo turno gli fa domande (è il suo mestiere). Alla domanda sul Terracina Book Festival, lo scrittore comincia ad insultarla e a sbraitare, creando ad arte un cerchio nel quale finisce la giornalista pontina. Il vecchio fasciocomunista sa come creare attenzione mediatica. La vecchia volpe della mai troppo rimpianta palude gioca a creare attenzione più su se stesso che non sui suoi libri. Scrittore atipico. Scrittore senile, ma più spesso infantile. Fatto sta che è un maleducato.
E se al sol sentire la parola "Terracina" ha reagito in quel modo noi gli auguriamo di restare nella di lui tanto amata Latina, meraviglia architettonica che ci invidiano da Siviglia a New York, da Casablanca a Beijing, attorniato dalle zanzare tigre che, dovessero mai pizzicarlo, morirebbero avvelenate.
Buona fortuna Premio Strega. E mago del vituperio massmediatico. Avrai guadagnato punti agli occhi dei mass media in cui conta il baschetto e il baffetto, gli occhi furbi e le parolacce veneto-romanesche, ma hai perso un lettore che ti considerava anche un uomo abbastanza intelligente. Ma l'arroganza la mangia viva, l'intelligenza.