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18 settembre 2010 6 18 /09 /settembre /2010 10:05

Io sono fatto così. Mi innamoro a prima vista.

Così è per le cose che dovrei gustare, odorare, toccare, ascoltare.

Poi, è solo una questione genetica che arrivano prima gli occhi verdi cangianti, anche se affetti da miopia a 2,50 pro bulbo. Ad alcuni arriva prima il naso; a me potrebbe, vista la prominenza, ma il mio "centrale" facciale non funge come dovrebbe. Questione di turbinati e setti deviati che vi risparmio e che col kaiser mi opero, perché sono un cacasotto e perché, a proposito di 5 sensi, certe cose meglio vederle che toccarle, soprattutto se a farlo è qualche maniaco sadico seguace di Ippocrate.

 

Io sono fatto così. Mi inamoro a prima vista.

Giorni fa ero a Madrid e assaporavo come un infante quel dolce tipico della capitale iberica, quei Churros che, pieni di burro e belli fritti, fanno tanto contenti gli americani, gli anglosassoni o i nordici in generale, forse perché bisognosi di adipe in più per il rigido inverno, come le foche...

Amore a prima vista, prima ancora di ungermi le mani nel toccarlo, ascoltare lo scricchiolìo della frantumazione, fingere di annusarlo e, dulcis in fundo (proprio il caso di dirlo, visto che dolce e fundente come la cioccolata calda della Chocolaterìa San Gìnes in cui inzupparli) gustarli, ustionandomi ovviamente la lingua, il palato e compagnia bella.

 

Io sono fatto così. Mi inamoro a prima vista.

Sempre nella capitale iberica. Stavolta nel gelido aereocondizionato del Prado per salvaguardare le tele (non la tele!!!). Tanti dipinti da restare stordito. Moltissimi incredibilmente affascinanti. Altri che non capisci perché siano lì. De gustibus... lo dicevano i romani prima dell'Atac e dei ritardi Ata(vi)c(i).

Poi arrivi in un salone enorme, ogivale, con quadri che sembrano schermi cinematografici. Ed è lì che scatta l'innamoramento. A prima vista. Gli occhi catturano l'immagine e danno un senso al senso. La vista. L'amore. La prima.

Las Meninas mi squadrano dal quadro nel quadro in cui sono inquadrate. Quadrate caratterialmente quanto le mascelle squadrate del cagnolone, della nana e, direi, anche della suora che avrà senz'altro le palle quadrate. Amore di gusto, dolcemente tattile, visibilmente auditivo.

 

Io sono fatto così. Mi inamoro a prima vista.

Di ritorno dalla città castigliana torno prepotentemente all'organizzazione del Terracina Book Festival. A parte quisquiglie burocratiche che pongono l'Italia al primo posto della classifica delle incompetenze sul posto di lavoro, devo pensare anche e soprattutto al mio ruolo di Direttore Artistico, che fa tanto figo detto così ma vi assicuro che lo è ancor di più farlo perché si ama il proprio lavoro. Vabbè, riprendo il filo, quindi tatto, ascolto le vostre lamentele sulla mia prolissità, udito, intato prendo il caffé, gusto, sento puzza di bruciato, olfatto, e vedo di arrivare al sodo, passatemi il giochino.

 

Io sono fatto così. Mi inamoro a prima vista.

E mi sono innamorato di Alberto Lori.

Era già una storia che pregustavo, senza averlo mai visto; una di quelle storie che nasce grazie agli amici che al bar ti fanno notare "quanto è bona quella che è passata" ma tu non l'hai vista e ci rimani come un pollo, non sapendo se ti hanno preso in giro o ti sei perso la stangona del secolo.

L'avevo ascoltato, però... perché Alberto Lori è "anche" una voce, the voice direbbero i sinatriani... mille volte il mio udito si era lasciato lambire, scavare e addomesticare da quel suono che mi raccontava di posti e cose meravigliose dalla radio e dal televisore. Peccato che, un po' alla San Tommaso, se non vedo, non credo...

Voce melodiosa per carità, ma se ci fosse l'inganno? Se poi alla vista non mi piace? Se poi scoprissi una "sorpresina" (per dirla alla Marrazzo o alla Lapo)?

E invece ecco che per preparare al meglio il TBF, dove sarà ospite il 1 ottobre alle 21, leggo il suo giallo "La Casa delle Orbite Vuote"... 

e mi innamoro a prima vista. Io sono fatto così. 

 

Sono un giallista e sulla mia materia sono molto pretenzioso, come il pasticciere davanti ai churros o al pittore davanti a un quadro. Se non mi attrae da subito un giallo che sto leggendo, lo lascio dopo poche pagine... altrimenti mi innamoro e vado fino in fondo coinvolgnedo tutti e 5 i sensi.

 

"La Casa delle Orbite Vuote" l'ho visto, odorato, toccato, ascoltato e gustato.

 

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  • : Blog di Massimo Lerose
  • : Meglio stare all'Indice che al medio... Scrittori Pericolosi, non scrittori fottuti!
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Profilo

  • Massimo Lerose
  • Massimo Lerose nasce nel 1978.
E' attore, regista e scrittore.
Per molti dovrebbe trovare un "lavoro serio".
Per alcuni è un "talento sprecato".
Per pochi è semplicemente Massimo.
La sua casa è il mondo.
Il suo mondo è Terracina."
  • Massimo Lerose nasce nel 1978. E' attore, regista e scrittore. Per molti dovrebbe trovare un "lavoro serio". Per alcuni è un "talento sprecato". Per pochi è semplicemente Massimo. La sua casa è il mondo. Il suo mondo è Terracina."