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2 dicembre 2010 4 02 /12 /dicembre /2010 16:22

Sto crescendo... qualcuno direbbe che sto invecchiando... quisquiglie... fatto sta che me ne accorgo dalla propensione al dialogo con chi la pensa diversamente, la lacrimuccia facile ai ricordi lontani e l'esponenziale crescita dei peli del naso (io che son glabro e me ne vanto!).

 

Mai mi sarei permesso in gioventù di consigliarvi un libro - i giovani non consigliano... si fanno i cazzi loro o, al massimo, impongono - , tantomeno se non lo avessi finito di ingoiare e digerire...

e invece sono qui, a pagina 37 del nuovo libro di Antonio Pennacchi - Le Iene del Circeo (Editori Laterza) - a dirvi "minchia, come cazzo scrive questo!"... leggetevelooooo!!!

due premesse due:

1 - Non ho ancora letto Canale Mussolini perché diffido dai premi dati dalle grandi Case Editrici a se stesse in orgie onanistiche fatte presentare dal Bruno Vespa di turno (che se ne intende... di orgie e di onanismo...)...ma dopo questa bella scoperta mi riprometto di farla... la lettura, dico...

2 - Non avevo mai letto niente di suo, e non tanto per la diffidenza per chi abita la città più brutta del mondo (mica è una colpa abitare a Latina... altri l'hanno costruita e altri l'hanno continuata ad imbruttire, mica loro), che poi ci escono anche belle gnocche e grandi artisti come Luciano Cisi (solo grande artista Luc...per la bella gnocca non ci siamo proprio!)... insomma: mai letto Pennacchi prima di queste 37 pagine, quindi non suggerisco per moda o per servilismo...

 

Ma ora ve lo consiglio...

e leggerò prima o poi Canale Mussolini...

e, soprattutto, mi taglierò i peli del naso!

 


 



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commenti

G
<br /> Posso dire una cosa? Ho visto su internet l'intervento che Pennacchi ha fatto a Borgo Hermada e sono rimasto un po' deluso in quanto avevo letto Canale Mussolini... Deluso perchè? Senza entrare nel<br /> merito del libro (che devi ancora leggere, quindi evito di anticipare riferimenti) mi è sembrata una forzatura sostenere che a Borgo Hermada ci siano stati problemi d'integrazione coi terracinesi,<br /> che nella stessa intervista prima dice che "lasciavano ai signorotti l'usufrutto della macchia (l'odierna Borgo Montenero) che faceva parte del suo territorio" e in sostanza non gliene importava<br /> nulla delle terre paludose - giustissimo: ci sono dati storici su un libro della Terracina medievale che certificano questa pratica in uso già appunto dal XV secolo - poi però sostiene che ci siamo<br /> atteggiati a "padroni della terra negli anni '30 del secolo scorso" e questo mi sembra abbastanza opinabile in quanto la stessa Borgo Montenero fu ceduta al comune di San Felice senza colpo ferire<br /> e si può dire che i terracinesi non si sono mai dichiarati padroni neanche delle enormi ricchezze storiche presenti all'interno della città. Va detto che le terre storicamente contese tra<br /> terracinesi e fondani (più precisamente tra Stato Pontificio e Regno di Napoli) sono quelle tra Barchi e la Torre Gregoriana (ahimè diroccata), ovvero dall'altra parte della città rispetto alla<br /> palude. Inoltre, riferendosi al periodo descritto mirabilmente nel libro da Pennacchi, un paio di architetti terracinesi (ho avuto la fortuna di parlare con uno di loro) parteciparono alla<br /> costruzione di Pontinia e firmarono numerosi progetti della bonifica. Altra menzione sulla resistenza: che ci siano stati gruppi di resistenza a Sezze e Sermoneta non vuol dire che i sezzesi e i<br /> sermonetani fossero tutti antifascisti, mentre in pianura erano tutti fascisti. Lo ha detto lui stesso: si difendeva la propria terra e leggerai nel libro che quando è stato il momento di sfollare,<br /> non esistevano "cispadani" nè "marocchini". Nessuna ambiguità, ma neanche eroismo... magari esageriamo nell'autodefinirci "sanghe de pesce" e nell'essere sempre un po' disincantati, ma se permette<br /> le bombe da noi sono piovute anche gratuitamente sulla città. Ricordo simpaticamente il racconto di mio nonno che un attimo prima familiarizzava coi tedeschi e un attimo dopo era in su un carro di<br /> americani... Ultima cosa sugli usi e costumi: per fortuna ci sono filmati che risalgono addirittura a prima della bonifica sulla vendemmia a Terracina... beh non direi che a Terracina fossero così<br /> chiusi rispetto ai tisc tosc e poi questa cosa che loro avrebbero portato le biciclette mi sembra una forzatura. Insomma, Pennacchi s'è un po' allargato... prima di tutto geograficamente e poi<br /> socialmente.<br /> <br /> <br />
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M
<br /> <br /> Hai ragionissima. Infatti se leggi non questo, ma l'altro articolo dove si parla della presentazione di Canale Mussolini a Borgo Hermada leggerai che non sono d'accordo con tutto ciò che ha detto<br /> e le cose su cui sono d'accordo sono più o meno solo quelle letterarie/editoriali.<br /> <br /> <br /> Ognuno la può pensare come vuole ma, come dici giustamente tu, bisognerebbe studiare le questioni storiche da tutti i punti di vista (pure io da ragazzetto credevo che quelli erano cattivi e gli<br /> altri i buoni e basta...quante volte ne abbiamo discusso? ora, dopo qualche anno e moltissimi libri in più, capisco che lo spettro è molto più ampio). Per questo da uno di 60 anni, che ha<br /> studiato tantissimo, tanto da arrivare a citare Bianchini, non si può accettare questa superficialità di parte. <br /> <br /> <br /> Da qualche tempo sono diventato anche un collezionista di libri e documenti storici su Terracina (per questo devo ringraziare l'amico comune Giuseppe Moscarello) e più studio e più amo la mia<br /> città, cercando di andare a fondo e di non fare, passami la battuta su Pennacchi, "di tutta l'erba un fascio"!<br /> <br /> <br />  <br /> <br /> <br /> Ps più passa il tempo e più mi fa strano vedere persone come io, te, ma prendi anche Guido e tanti altri, non dico che la pensiamo allo stesso modo, ma almeno si abbia una coscienza di<br /> approfondire, di non dare mai nulla per scontato. Qualcuno la chiama vecchiaia...altri intelligenza...<br /> <br /> <br /> <br />

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  • : Blog di Massimo Lerose
  • : Meglio stare all'Indice che al medio... Scrittori Pericolosi, non scrittori fottuti!
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Profilo

  • Massimo Lerose
  • Massimo Lerose nasce nel 1978.
E' attore, regista e scrittore.
Per molti dovrebbe trovare un &quot;lavoro serio&quot;.
Per alcuni è un &quot;talento sprecato&quot;.
Per pochi è semplicemente Massimo.
La sua casa è il mondo.
Il suo mondo è Terracina.&quot;
  • Massimo Lerose nasce nel 1978. E' attore, regista e scrittore. Per molti dovrebbe trovare un &quot;lavoro serio&quot;. Per alcuni è un &quot;talento sprecato&quot;. Per pochi è semplicemente Massimo. La sua casa è il mondo. Il suo mondo è Terracina.&quot;